“Questa sera, per me, trasferta a Lucugnano, vicino ad Alessano e Tricase nel profondo salento, nei luoghi di Girolamo Comi, don Tonino Bello e Vittorio Bodini. Qui, nella pietra dei suoi palazzi e nelle piazze, che già trasudano storia, fermento culturale e letteratura, per il quarto anno è in corso di svolgimento il Festival letterario “Armonia”. Narrazioni in terra d’Otranto”. Direttore artistico dell’evento è un altro conterraneo doc, lo scrittore Mario Desiati. In collaborazione con amministrazioni, associazioni culturali, scuole del territorio, grazie all’organizzazione della libreria Idrusa di Michela Santoro, questa terra a maggio accoglie interessanti esponenti del panorama letterario contemporaneo e diventa luogo di riflessione, lectiones e scambio. Conclusa la prima fase del festival che quest’anno ha ospitato ad Alessano la dozzina del Premio Strega, qui a Lucugnano vengono proposte altre ghiotte occasioni per appassionati lettori.
Stasera l’appuntamento è con Giorgia Lepore, scrittrice noir pugliese ed Emanuela Canepa, già vincitrice del premio Calvino 2017.
L’incontro conclusivo della serata è dedicato ad Alessandro Leogrande, scrittore e intellettuale, studioso attento del sud e delle sue contraddizioni, prematuramente scomparso.
In una terra che intende costruire ponti di umanità attraverso la parola e si fa promotrice del ‘ segno ‘ come veicolo privilegiato per fare comunità, non poteva mancare , quest’anno, il poeta paesologo Franco Arminio che terrà domani a Tricase una lectio sulla poesia e sarà a Lucugnano in serata con il suo ” Resteranno i canti.”
Di questo breve weekend letterario mi porto via la consapevolezza che le piazze vanno riempite innanzitutto di senso, di passioni, di bellezza, che se l’offerta è di qualità il gusto si raffina, che se le parole non sono vuote l’attenzione resta alta, che i portatori di cultura sono tanti, basta saperli riconoscere e dar loro voce, che oltre a ” deprecare la nequizia dei tempi”( cit. C. Magris, Microcosmi)occorre seminare e coltivare secondo la logica di un sapere diffuso. Che la cultura paga. Sempre.”
Articolo e foto della Prof.ssa Maila Cavaliere