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“Il puzzle Moro”: incontro con l’autore, il giornalista Giovanni Fasanella

Giovanni Fasanella ha lavorato al quotidiano l’Unità dal 1975 al 1987, inizialmente nella redazione torinese, dove negli anni di piombo si è occupato di terrorismo, poi in quella romana, come resocontista parlamentare e notista politico. Chiusa l’esperienza, nel gennaio 1988 è passato a Panorama, di cui è stato quirinalista e redattore parlamentare all’epoca della presidenza di Francesco Cossiga. Nel novembre 2013 ha lasciato il settimanale della Mondadori per dedicarsi esclusivamente ai libri, al cinema e alla tv. Esperto di giornalismo investigativo, è infatti autore di molti testi sulla storia “invisibile” italiana del dopoguerra (alcuni dei quali tradotti all’estero), ed è anche sceneggiatore e documentarista.

Il Libro

La vicenda Moro costituisce un caso internazionale per eccellenza. Ancora da raccontare nei suoi risvolti più oscuri. Tra gli anni Sessanta e Settanta la politica estera morotea, soprattutto quella mediterranea, e il disgelo nella politica interna tra Dc e Pci rappresentarono un pericolo gravissimo per gli equilibri mondiali. L’Italia andava fermata. A tutti i costi. Sulla base di documenti desecretati a Londra e a Washington (e delle recenti acquisizioni dell’ultima commissione d’inchiesta parlamentare sul caso Moro), Giovanni Fasanella dimostra che una parte delle amministrazioni Usa, con gli inglesi e la complicità a vari livelli e in fasi successive di Francia, Germania e Unione Sovietica insieme con Cecoslovacchia e Bulgaria, avevano interessi convergenti a fermare Moro. Come confermano anche le testimonianze di ambasciatori e politici dell’epoca riportate in questo libro.
L’autore riesce a saldare in un racconto avvincente testimonianze e documenti inediti, offrendoci per la prima volta la ricostruzione completa del contesto internazionale e delle complicità interne in cui maturò il delitto Moro. Solo così possiamo capire davvero le cause che stanno alla radice di molti episodi terroristici e individuare chi aveva interesse a destabilizzare la nostra democrazia.


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