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Accordo tra Slow Food Puglia e Consorzio Torre Guaceto

E’stato sottoscritto in lunedì 4 giugno un protocollo d’intesa tra il Consorzio di Gestione di Torre Guaceto e Slow Food Puglia. A siglare l’atto, il presidente dell’ente Mario Tafaro e la neo eletta guida dell’associazione regionale, il sanvitese Marcello Longo.

Il protocollo fa seguito alla storica intesa tra l’area protetta e Slow Food che negli anni ha fatto sì che il patrimonio agricolo e culturale, così come quello relativo alla pesca di Torre Guaceto, fossero prima riscoperti, poi tutelati e promossi.

 

Un esempio ne sono la rinascita dell’antica cultivar del pomodoro fiaschetto, oggi presidio Slow Food famoso in tutto il mondo, e quello della pesca artigianale sostenibile di Torre Guaceto. Quest’ultimo tutela una pratica, non un prodotto, e la erige ad attività da replicare. Avviato nel lontano 2005 con i pescatori di Carovigno, oggi il modello di pesca della Riserva è stato adottato anche in altre Aree Marine Protette.  Tanto è stato fatto nel tempo e tanto altro ancora si vuole fare.



Il nuovo documento impegna il Consorzio e Slow Food Puglia alla collaborazione per la tutela della biodiversità e la corretta gestione degli ambienti naturali nel territorio pugliese; la tutela e la valorizzazione del paesaggio naturale agricolo; la valorizzazione della piccola pesca costiera; la promozione di una cultura legata alla qualità del cibo, all’educazione alimentare e alla sostenibilità ambientale dell’agricoltura e della pesca; la realizzazione di nuovi progetti.

 

“Ho condiviso questo protocollo – ha dichiarato Tafaro – con vivo entusiasmo, essendo consapevole dell’importanza dell’opera svolta da Slow Food ed augurandomi che possa diventare un esempio da seguire”.  La vera novità consiste nel sostanziale potenziamento delle pratiche attuate sino ad oggi. Si prevede per le prossime settimane, infatti, l’avvio di una nuova tipologia di promozione delle attività produttive sostenibili che operano nell’ambito del paniere di Torre Guaceto anche attraverso l’allestimento di vetrine aziendali presso i luoghi dell’area protetta.

 

“In un periodo come quello attuale – ha dichiarato Longo – in cui stiamo avendo riprova del fatto che il modello di sviluppo che si è scelto di adottare è distorto ed insostenibile, non ha sfamato il pianeta, anzi, lo sta inquinando, dimostrazione ne è il cambiamento climatico, partendo da Torre Guaceto, le aree protette di Puglia saranno la diga in grado di arginare il disastro ambientale annunciato. Questa è la ricetta di Slow Food Puglia contro gli effetti devastanti della globalizzazione”.


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