Arriva a Serranova “Cartun”
Cartùn è uno spettacolo per bambini nato da una sperimentazione che la compagnia ha avviato nel 2015, con l’obiettivo di definire un linguaggio scenico originale, che fondesse al suo interno diverse tecniche e discipline artistiche, al fine di raccontare storie originali contemporanee adatte ad un pubblico di bambini ma anche di adulti.
Attraverso un percorso di riutilizzo di materiale di scarto (il cartone), abbiamo creato uno spettacolo che pone la questione dell’importanza del gioco per un bambino. “Giocare è una cosa seria” diceva Munari. Ma che cosa fa un bambino mentre gioca?
Con lo spettacolo “Cartùn” vogliamo provare a dare una delle possibili risposte a questa domanda. Un bambino mentre gioca costruisce se stesso nel contesto che abita. Forse sarebbe meglio dire: ri-costruisce. Quello che mostriamo in questo spettacolo è l’elaborazione e la rielaborazione immaginifica che un bambino realizza durante il gioco, al fine di posizionarsi, con gioia, all’interno del suo mondo, della sua famiglia. Diciamo così: mentre gioca un bimbo si sperimenta. Sperimenta un modo e un mondo leggermente diverso da quello reale, lo rischia: rischia di riposizionare i rapporti fra le cose e le persone per trovare la gioia.
In Cartùn il nostro “bambino-giocatore” rischia la sua famiglia, al fine di recuperare la gioia dell’esserne parte. Lo spettacolo mostra questo gioco di riposizionamenti. Senza rivelare la realtà (la famiglia), mostra solo un gioco che la mette (o la rimette) in questione.
Il percorso artistico intrapreso e la commistione di linguaggi sperimentata nel tempo, ci hanno indotto a rinunciare alla parola come strumento di narrazione e di preferire alcuni linguaggi non verbali – come la musica, il linguaggio del corpo, la manipolazione di materiale di recupero (il cartone) – per raccontare la nostra storia.
Il protagonista principale è un musicista- bambino che, giocando, ricostruisce e ricerca il proprio passato, i genitori, la propria felicità.
Uno spettacolo muto dove la musica, come un regista in scena, evoca, anima cartoni pieni di ricordi, materializza immagini, intreccia e re- intreccia i destini di una famiglia scomposta e ricomposta grazie al potere dell’immaginazione.