Assegnata la borsa di studio del premio Marcello Palmisano
E’ stata assegnata ad Ylenia Leuzzi la Borsa di Studio 2017/2018 intitolata alla memoria di Marcello Palmisano, il cineoperatore di San Michele Salentino, assassinato, brutalmente, a Mogadiscio il 9 febbraio 1995.
La cerimonia di premiazione è avvenuta nella Scuola Media “Giovanni XXIII” alla presenza del Dirigente scolastico, prof. Luca Dipresa, del Sindaco, Giovani Allegrini, del fratello del cineoperatore, il prof. Vincenzo Palmisano accompagnato dalla consorte, la prof.ssa Caterina Baccaro, degli alunni e Docenti delle classi terze medie dell’Istituto e dei rappresentanti istituzionali.
Per volontà del Comitato promotore, composto dal prof. Vincenzo Palmisano e da Don Antonio Chionna, la Borsa di Studio è rivolta, infatti, agli alunni che nel precedente anno scolastico hanno frequentato la classe 3^ presso l’ Istituto Comprensivo “ Giovanni XXIII” di San Michele Salentino, conseguendo la licenza media con la votazione di almeno 8/10, oltre a dimostrare, con apposita documentazione, la situazione di precarietà economica della famiglia.
Commovente e affettuoso il ricordo della figura di Marcello Palmisano nelle parole del fratello Vincenzo che ha voluto sottolineare, soprattutto, “la sua costante attenzione agli ultimi, ai diseredati che popolavano e popolano le periferie del mondo, i luoghi dove la fame e la guerra sono di casa”. Era esattamente questo lo spirito con il quale Marcello Palmisano affrontava il suo lavoro e con questa consapevolezza era partito per la Somalia con il compito di testimone di verità, dietro l’obiettivo della sua amata telecamera.
Nato a San Michele Salentino nel 1940, da giovanissimo lasciò il paese natale per andarsi a costruire altrove il futuro che sognava. Dopo aver vissuto e lavorato prima a Milano, poi in Svizzera e in Germania tornò quindi Italia dove fu assunto alla Rai nel 1972 e dal 1978 lavorò per il TG2 realizzando diversi servizi in Italia e all’estero (Cambogia, Vietnam, Libia, ecc.). Tra le sue tante riprese, belle e toccanti, vera icona del primo esodo degli albanesi in Italia c’è l’immagine di una bambina, coperta di stracci che stringe al petto, come un tesoro, un intero pane e scappa temendo di perderlo mentre è inseguita dall’ obiettivo che la riprende.
“La scuola ha il compito di formare gli uomini e le donne del futuro – ha commentato il Sindaco, Giovanni Allegrini – e questa giornata ha una duplice valenza: di conoscenza della storia di un nostro concittadino che ha dato la vita per il suo lavoro ma, soprattutto, di riflessione sulle tristi situazioni che riguardano, anche, il nostro Paese. Oggi come nel 1995, le guerre non sono finite ed i ragazzi hanno il compito di studiare, sapere, conoscere la storia per cercare, anche, con il loro contributo, di poter cambiare, in positivo, il futuro”.