Fonte e foto: salentosport.net
Sono stati rimessi in libertà questa sera Marco e Giuseppe Vignola, padre e figlio, quest’ultimo allenatore del Carovigno Calcio. Il Gip del Tribunale di Brindisi, dottor Maurizio Saso, ha ritenuto non esserci il presupposto del grave indizio di colpevolezza nei confronti dei Vignola che, nella giornata di domenica, erano stati posti agli arresti domiciliari perchè ritenuti responsabili della detenzione di circa due quintali di marijuana, ritrovata in alcuni locali delle abitazioni di famiglia.
L’avvocato Luca Marzio, che segue i Vignola, ha fornito al Gip la documentazione che dimostra come si tratti esclusivamente di cannabis sativa, coltivata e commercializzata a scopi terapeutici e rispettando la legge da Marco Vignola, titolare di un’azienda agricola. “Per quanto riguarda la posizione di Giuseppe Vignola – aggiunge l’avvocato Marzio ai nostri microfoni – è stata accertata la sua completa estraneità ai fatti, essendo stato coinvolto soltanto perchè abita nello stesso stabile”.
Sospiro di sollievo per mister Vignola che non vede l’ora di riprendere il suo lavoro sul campo di calcio. Ma, prima, desidera togliersi qualche sassolino: “La mia posizione era chiara sin dall’inizio – ha dichiarato a SalentoSport – io non c’entro niente e faccio tutt’altro mestiere rispetto a mio padre. Sono rimasto deluso da quanto scritto sui giornali e dalla cattiveria letta sui social sul mio conto, sembrava che fossi io l’indagato ma io non c’entravo niente sin dal principio. Sono stato coinvolto in questa situazione, non vedo l’ora di cancellarla e di non parlarne più. Da domani si riprende il lavoro sul campo. Chi mi conosce sa che persona sono“.