Dichiarazioni del Sindaco Allegrini su Enfiteusi
A margine del servizio televisivo andato in onda nella puntata di “Striscia la Notizia” del 21 marzo 2019, a cura dell’inviato Pinuccio, sulla questione ENFITEUSI, è necessario fare alcune considerazioni.
L’Amministrazione Comunale che guido, da tempo, si interessa di questo problema e con varie forme: abbiamo convocato un apposito Consiglio Comunale monotematico, presentato vari ordini del giorno, interessato Deputati e Senatori, fatte sentire le nostre ragioni in missive inviate al Presidente Mattarella, al Premier Conte, al Ministro Salvini e a tutti gli organi di stampa, nazionali e locali.
La nostra azione amministrativa si è sviluppata verso alcune direttrici fondamentali:
- La richiesta di un intervento legislativo con l’abolizione di questo arcaico e desueto istituto o, almeno, un intervento legislativo che quantifichi il canone e, quindi, il costo d’affrancazione;
- Un intervento giudiziario relativamente alla quantificazione del canone;
- Ed un accordo complessivo, con gli eredi Principi Dentice di Frasso, sul canone e sulla relativa affrancazione.
Nonostante alcune leggi abbiano abolito l’istituto ( n.74/58, n.3/74 e n.16/74), attualmente esiste un vuoto legislativo in merito alla quantificazione del canone enfiteutico, utilizzabile anche per accedere all’affrancazione, considerato che varie leggi che si sono succedute sono state, in tutto in parte, dichiarate incostituzionali.
Per questo si è intrapresa, anche, la strada dell’azione giudiziaria il cui punto di partenza è stata una recente sentenza del Tribunale di Brindisi che ha stabilito, per l’affranco, che il parametro necessario per il calcolo del canone è il reddito domenicale rivalutato.
Secondo, poi, quanto affermato dall’Avvocatura dello Stato con nota 8475 del 19/12/1999, l’attività di miglioria che è richiesta all’enfiteuta, deve ritenersi intrinsecamente connessa alla natura del fondo stesso. Nella stessa nota il predetto Organo dello Stato afferma che “…i fabbricati costruiti su terreni gravati da livello non possono essere considerati migliorie, in quanto esula completamente dagli obblighi gravanti sull’enfiteuta-livellario, ogni attività di trasformazione edilizia.”
Alla luce di ciò, nessun diritto possono vantare i Principi Dentice di Frasso sugli immobili esistenti sul nostro territorio comunale.
È vero, i tempi della giustizia e l’urgenza di risolvere quanto prima questa situazione, ha portato questa Amministrazione a trovare un accordo con gli eredi invitandoli in Municipio.
Preliminarmente, pur constatando gli interessi di tutte le parti ad addivenire ad un accordo, vi era una contrapposizione netta tra la posizione del concedente e quella degli altri partecipanti.
Il concedente ha chiesto di ripartire dall’accordo fatto con la Cgil, cioè € 25,00 a metro quadro per le case ed € 3000,00 ad ettaro per i terreni.
La parte politica, al completo, ha ritenuto, invece, irricevibile tale richiesta, considerandola esosa ed ingiusta per i cittadini sanmichelani, soprattutto patendo dal fatto che i fabbricati sono stati costruiti dagli enfiteuti.
Questa è la situazione di fronte alla quale non esiterò a fare un passo indietro per difendere i miei cittadini ed il mio territorio che sta pagando le conseguenze, soprattutto, dal punto di vista economico.
Per questo, oggi più che mai, è necessario che Istituzioni, cittadini ed il Comitato No-Enfiteusi, nei confronti del quale non ci sono mai state contrarietà, facciano fronte comune per risolvere questa dannosa questione.
Giovanni Allegrini, Sindaco di San Michele Salentino