Grande successo per “Il Sindaco Pescatore
Di Maila Cavaliere
Una città, per non morire, per non annaspare nel disinteresse e nell’apatia, padroni della rassegnazione, deve coltivare cittadinanza e cultura.
No. Attenzione.
Quello di cittadinanza non è un concetto meramente politico ma anche una cifra culturale, la manifestazione di una dimensione personale e collettiva nella quale convergono identità, istituzioni e pratiche sociali.
Culltura non significa soltanto leggere libri, ma stringere le maglie della coesione sociale per crescere insieme e tornare ad essere presidio del territorio.
Il campo della cultura è davvero un orto che deve essere curato, seminato, innaffiato perché possa dare frutti a medio e lungo termine.
È uno spazio di progettualita’ meditata e al tempo stesso incerta. Perché il raccolto non è garantito ma se non si semina è certo che non ci sarà messe.
Cultura e cittadinanza sono figlie di una partecipazione condivisa della gestione politico-ambientale di un territorio.
Un piano integrato ed efficace passa attraverso l’intero tessuto sociale e implementa tutti i centri culturali presenti nella zona.
E così, una volta tanto, in modo complicato, con qualche incertezza ma con tanta buona volontà a San Vito dei Normanni, in una realtà di paese, il Comune, la Scuola, le associazioni, gli esercizi commerciali e i privati cittadini hanno messo in campo uno sforzo comune per portare nell’estate sanvitese un evento importante: IL SINDACO PESCATORE, lo spettacolo di Panart Produzioni con Ettore Bassi, per la regia di Enrico Maria Lamanna.
Venerdì 2 agosto è andata così in scena la storia di Angelo Vassallo, sindaco di Pollica, ucciso con 9 colpi di pistola la sera del 5 settembre 2010.
Nove anni di attesa, di dolore, di ricerca della verità da parte della famiglia e della Fondazione Angelo Vassallo, di cui Dario Vassallo, fratello di Angelo, è Presidente.
In una cittadina di 19000 abitanti, che da anni non ha più un cinema né un teatro, quest’evento acquista una portata simbolica notevole. Il teatro non è solo un luogo fisico ma si fa metafora di scelte sociali, cassa di risonanza di una cultura della legalità e di una cultura che è essa stessa legalità, promozione e diffusione di buone pratiche, concrezione e centro di incontro e confronto tra persone, nodo cruciale di prevenzione del disagio giovanile.
Lo spettacolo, un monologo di alto livello attoriale, in cui Bassi è stato affiancato da 10 comparse ( ragazzi presi dalle scuole secondarie di primo e secondo grado del territorio) racconta che una buona politica è possibile ed emoziona con la passione di un uomo semplice, raccontando ciò che ha fatto e ciò che non ha potuto fare Angelo Vassallo, assassinato a 57 anni.
Una storia vera, declinata già nel libro di Dario Vassallo, Il sindaco pescatore, Mondadori, 2011, ed esportata in tantissimi luoghi d’Italia perché sia di esempio, monito e memoria.
Di questo c’è bisogno: esempi, moniti e memoria. E ancora, partecipazione disinteressata, coinvolgimento, occasioni virtuose che diventano norma. E rispetto per il territorio, il nostro e quello del vicino che confluisce nel nostro.
Il superamento di una visione personalistica e redditizia della politica è, secondo me, il portato più bello di questa vicenda, amara eppure meravigliosa.
Dario Vassallo, in un messaggio pubblico ha ringraziato l’amministrazione e ha ricordato che senza l’amicizia con Lorenzo Caiolo, questa serata sono sarebbe esistita.
L’Arena Don Tonino Bello ha registrato già nei giorni precedenti il tutto esaurito.
Il pubblico di San Vito, commosso e coinvolto, ha tributato una standing ovation e un lunghissimo applauso all’attore che lo ha immediatamente girato, con gli occhi al cielo, ad Angelo Vassallo.