Conclusa la collettiva di pittura a San Michele Salentino
L’Amministrazione Comunale ringrazia di cuore gli artistiToyoji Masujima, Kazuko Kamiyama e Vincenzo Vacca che hanno preso parte alla mostra di pittura “Segno-colore. Dialogo tra Oriente e Occidente”.
Un importante capitolo di gemellaggio con il Sol Levante per una manifestazione promozionale del territorio a vocazione artistica come quello di San Michele Salentino.
Una collettiva, fortemente, voluta e sostenuta dall’Amministrazione Comunale, Assessorato alla Cultura.
L’Amministrazione Comunale ringrazia, infine, Greta Schiavone per aver garantito l’apertura e la chiusura della Pinacoteca, consentendo ai tutti i fruitori di conoscere la mostra e apprezzare la Pinacoteca.
Attività svolta nell’ambito del tirocinio formativo previsto dall’Università.
Di seguito la lettera pervenuta dal prof. Vincenzo Palmisano:
FUTURIBILE
In un bellissimo mattino di sole di fine agosto, mia moglie ed io entriamo nel silenzio dorato del salone della Pinacoteca comunale “S. Cavallo “ di San Michele Salentino per visitare la mostra di pittura ”Segno-Colore”. Ed è per noi come entrare in una splendida galleria di arte contemporanea e in un santuario del bello. Un bello diverso dal figurativo classico e dall’astrattismo radicale. Il tema della mostra è la natura, il paesaggio, l’ambiente, affrontato da tre artisti: Vincenzo Vacca, sanmichelano residente a Grottaglie, e i giapponesi Toyoji Masujima e Kazuko Kamiyama. Sono tre artisti diversi per origine, formazione ed età, ma li accomuna l’amore per la natura, il colore e l’essenzialità. Le loro opere non raccontano storie, non sviluppano una trama, non raffigurano personaggi. Il colore disegna il paesaggio, lo porta con discrezione in primo piano o lo fa intravvedere, e il quadro si anima e offre al visitatore una squillante visione fantasmagorica. Nel confronto fra i tre artisti, il bianco e nero della giovane Kazuko è come un improvviso assolo di jazz o un lieve calligramma. L’effetto di tutto questo non è una bizzarra anarchia o tradimento della tradizione, ma la esecuzione di una singolare sinfonia a tre movimenti. E’ la prima volta che approdano a San Michele due artisti da un Paese sideralmente lontano come il Giappone. Il miracolo lo hanno compiuto Vincenzo Vacca che li ha introdotti e l’Amministrazione comunale che li ha accolti e ospitati. Leggendo il sottotitolo della mostra “Dialogo tra Oriente e Occidente” e conoscendo Vincenzo fin dal tempo in cui, sensibile e partecipe, frequentava la mia classe nella Scuola media di San Michele, e avendolo seguito con interesse in tutte le tappe del suo percorso artistico, giunto oggi all’apice della maturità espressiva, mi piace dirgli che bene ha fatto a connotare questo importante evento con la dicitura “Dialogo tra Oriente e Occidente”. E aggiungo: in un’epoca come la nostra caratterizzata da lacerazioni e scontri continui, il tema del dialogo potrebbe diventare un progetto futuribile. Futuribile è il contrario di utopico e significa che si può realizzare nel futuro. Ma perché si realizzi è necessario cominciare da subito a fare qualcosa. Fare, per esempio, un gemellaggio fra San Michele Salentino e la città dei due artisti giapponesi. Forse non lo sapete o lo avete dimenticato. C’è già in Giappone, da parecchi anni, un pezzo di San Michele Salentino. E’ una monumentale scultura obelisco in acciaio del nostro concittadino Cosimo Carlucci, che ogni sera si accende e illumina una piazza della città di Kioto.
Vincenzo Palmisano