Di Maila Cavaliere
Che la Scuola consegni a ogni ragazzo, oltre ai compiti, almeno una domanda al giorno, che solletichi la sua curiosità lungo la strada verso casa, al buio di una giornata conclusa o nel primo sbadiglio del mattino.
Che la Scuola metta un piccolo sasso di conoscenza nello zaino di ciascuno. Non tanto pesante da non riuscire a trascinarlo e nemmeno tanto leggero da non sentirne la fatica e la responsabilità di portarselo appresso.
Che ogni parola sia pietra di paragone e arma contro l’intolleranza e la silenziosa solitudine.
Che la Scuola costruisca lunghi ponti di solidarietà e solidi recinti di memoria.
Che la Scuola sia maestra ma anche testimone.
Che la Scuola leghi a doppio nodo l’archeologia del passato con la grammatica del presente e del futuro.
Che la Scuola sia cercata, protetta, difesa e percepita dalle famiglie come il luogo in cui si accende e si custodisce il fuoco sacro del sapere.
Che la Scuola sia vissuta dai suoi attori come il set di un film in cui si diventa protagonisti.
Che la Scuola non sia, per tutti, soltanto un edificio.
Buon anno scolastico.
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