Nasce Hackustica, la startup dei giovani hacker acustici
Scarico Palco. Ph. Daniele Balestreri
Studia ingegneria civile al Politecnico di Torino, ma sogna di diventare un acustico: così Leonardo Lococciolo – pugliese trapiantato a Torino – a 24 anni decide di tornare al Sud e dare vita alla sua idea imprenditoriale innovativa.
A settembre 2019 vince PIN – Pugliesi Innovativi, il bando della Regione Puglia, e fonda Hackustica srls, la sua startup; insieme ad un gruppo di giovani ingegneri, fonici e architetti lavora su materia, forma e suono intersecando ricerca, concept design ed economia circolare.
Attraverso la coprogettazione e la riscrittura di vecchi processi di ingegnerizzazione di sound materials, Hackustica vuole creare prodotti capaci di garantire ascolti ottimali in ogni ambiente, dai luoghi per la didattica e per il lavoro agli spazi dello spettacolo.
L’ingegneria acustica e il design si mettono al servizio di una visione chiara: favorire l’economia circolare e garantire l’ecosostenibilità dei processi per determinare migliori ricadute non solo economiche, ma soprattutto ambientali sociali e culturali.
Attraverso l’intervento di upcycling e un approccio che mette insieme artigianato e manifattura digitale Hackustica si approccia all’acustica in maniera innovativa, lavorando sia su ricerca, sviluppo e caratterizzazione acustica di spazi e materiali sia sulla creazione di una piattaforma orizzontale per la condivisione dei saperi che mette in connessione soggetti con competenze diverse: agricoltori e studenti, aziende e allevatori, professori e tecnici del settore.
Nonostante il burnout economico e sociale del nostro Paese causato da Covid19 Hackustica ha deciso di partire con il suo primo progetto: la correzione acustica dei 6000 metri cubi di un nuovo spazio per il pubblico spettacolo che nascerà a San Vito dei Normanni, Tex – Il teatro dell’ExFadda, progetto vincitore di Culturability 2018.
Nei prossimi mesi Hackustica, attraverso una chiamata pubblica, avvierà i lavori di cantieri per il montaggio e l’autocostruzione dello spazio per trasformare il secondo corpo di fabbrica del Laboratorio Urbano ExFadda in un teatro per la comunità.