Di Uccio Leozappa
Bartuccio è sempre stato vicino al calcio sanvitese e per lunghi anni ha collaborato con le varie dirigenze che si sono succedute. Esperto conoscitore del calcio dilettantistico. Discutere di calcio con lui è sempre piacevole. Calcio nostrano, paesano. “ ti ricordi la partita con il Grottaglie?” mi dice, con una espressione quasi di rimpianto. Un ricordo di più di cinquant’anni fa che ancora oggi evidentemente gli brucia. Allora si giocava in undici e in panchina non c’era ancora il tredicesimo uomo. I calciatori a disposizione di Mister Molinari erano di ottimo livello. C’era sempre Nicola Poli, Giovanni Martucci, Mariutti, in difesa Vito Colella insieme a Lino De Leonardis. Il numero dei calciatori a disposizione era molto limitato. Quindi pensarono bene per infoltire la rosa di prelevare qualche ragazzino dal settore giovanile dell’altra società sportiva di calcio presente a San Vito, la Libertas che veniva curata da Luca Pastore. Quella domenica in casa, dovevamo affrontare una squadra molto forte, il Grottaglie che puntava a vincere il campionato. Il giovedì finito l’allenamento sulla porta di ingresso degli spogliatoi veniva esposto l’elenco dei calciatori convocati, con la firma in calce dello stesso Mister per la partita della domenica successiva.
Quel giovedì in quell’elenco per la prima volta appariva anche il mio nome, non c’era invece quello di Peppo Orlando. Infatti la domenica prima Peppo Orlando, centravanti titolare brindisino, possente e dalle spalle larghe si era infortunato seriamente al ginocchio. Quando scendemmo in campo eravamo consapevoli delle superiori qualità tecniche dei nostri avversari ma noi eravamo ben preparati e concentrati. Mi toccava sostituire Peppo Orlando, io che provenivo dal settore giovanile e non avevo spalle larghe, non ero possente e non avevo certamente il suo tiro forte, secco e preciso. Il campo era stracolmo di tifosi come spesso accade quando si ospita la capolista. Avevo addosso uno stopper, oggi si dice centrale, che più che un calciatore mi sembrava un mastino pronto a sbranarmi appena avessi toccato un pallone e quand’anche mi fosse capitato di farlo, dietro di lui c’era “ il libero” altrettanto arcigno e che non era da meno. Impensabile riuscire a superarli. Nonostante tutto questo, per ben tre volte quella domenica riuscii a mettere il pallone in rete. Due volte colpendo il pallone di testa e la terza su azione su un passaggio di Poli a rientrare dalla linea di fondo. In tutti i casi l’arbitro annullò inspiegabilmente tutte e tre le reti. La partita fini uno a zero a favore del Grottaglie. Al fischio finale della partita i tifosi si accalcarono sulla rete di recinzione degli spogliatoi contestando violentemente l’arbitro. Qualcuno pensò di scagliargli una pietra o un mattone che lo colpi in pieno sulla testa facendola sanguinare. I carabinieri lo portarono via solo a sera tardi quando finalmente riuscirono a sgombrare e ad allontanare i tifosi, su una delle loro camionette. Quell’evento ci costo’ diverse domeniche di squalifica del campo compromettendo tutto il proseguo del campionato. Grazie Bartuccio anche a te i tifosi dovrebbero dirti un grandissimo grazie per tutto quello che hai fatto per il calcio sanvitese. (u.l.)