Emergenza rifiuti, un accorato appello per salvare le nostre campagne

La nostra terra è ricca di fascino e tradizioni. Chiunque passeggi lentamente sulle strade rurali che circondano i centri abitati potrà accorgersi della bellezza che emanano le nostre campagne. Il susseguirsi delle coltivazioni stagionali, i mandorleti e gli oliveti secolari inframmezzati da maestose pagliare o anche solo il monotono e rassicurante susseguirsi dei muretti a secco utilizzati da tempo immemore per delimitare i confini più che per costituire difesa della proprietà. E in questo vagare percepire l’alternanza dei profumi che la terra emana attraverso i suoi frutti, in ogni stagione diversi e spesso così intensi da far girar la testa.

Chi va in mountain bike tutto questo lo sa bene: è abituato a percorre con adeguata lentezza le strade secondarie e remote delle campagne più sperdute, beandosi a pieno di tutta questa grazia perché essa rasserena lo spirito e lo rilassa riempendolo al contempo di bellezza.



Ma questa magia, questo incanto, svanisce in un attimo non appena svoltando un angolo o percorrendo un tratturo che si immagina sperduto, scorge con l’occhio, se non prima col naso, accumuli di rifiuti rovesciati a cielo aperto.

Chiunque abbia a cuore l’ambiente conosce bene questa piaga che si rinnova puntualmente ad ogni incontro e che suscita spontaneamente maledizioni di tutto cuore agli zozzoni inverecondi incapaci financo di chiamare un servizio gratuito per il trasporto di materiale ingombrante come elettrodomestici, poltrone, materassi o divani per citarne solo alcuni. Ebbene si, questo si vede! 

Senza parlare poi dei veleni sversati a piene mani come l’eternit o resti di vernici e di edilizia che oltre a imbruttire, creano danni alla salute vegetale ed animale.

Conosciamo quanto sia difficile per le autorità pubbliche porre fine a questo indecente fenomeno. Negli anni l’installazione delle cosiddette “fototrappole”, con susseguente gogna mediatica lanciata attraverso la pubblicazione delle riprese, ha prodotto si qualche risultato, ma ancora modesto e, per altro, localizzato. Dunque occorre fare di più se vogliamo che negli anni a venire la Puglia, che per altro si accinge a diventare attraversamento e meta di cammini turistici internazionali, sia quella che tutti noi cittadini coscienziosi conosciamo, apprezziamo e fortemente desideriamo.

Recentemente, l’associazione di Mesagne “Fiab cicloamici” ha messo in campo una lodevole iniziativa per consentire a tutti coloro che vogliano impegnarsi sulla questione, di farsi promotori e segnalare la presenza di rifiuti denunciandoli alle autorità competenti al fine di tutelare l’ambiente e la propria salute.

Questo il link dove poter partecipare in prima persona.

L’iniziativa è rivolta a tutto il territorio Regionale. L’associazione si propone per altro di attuare appositi seminari per esportare il “format” a tutti coloro che lo vorranno sperimentare, non solo in Puglia ma in tutta Italia. 

Le associazioni ciclistiche sanvitesi “Fiab Dateci strada” e “ASD Team Li Scigghiati” aderiscono repentinamente all’appello lanciato dai ciclo amici, facendosene a loro volta promotrici a livello locale. Si ritiene infatti che questo impegno rappresenti un dovere etico a tutela dell’intera comunità territoriale, non solo ciclistica, ma anche di quella che vuol godersi il piacere di una bella passeggiata agreste facendo ausilio delle sole proprie gambe.


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