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Sbarca a Torre Guaceto PatrioTurtle: la tartaruga che protegge gli animali marini dalla plastica

Hanno raggiunto l’area protetta per l’evento, la presidente del Consiglio regionale, Loredana Capone, Chiara Campanile, funzionario dell’Ufficio Interreg della Regione Puglia, l’assessore all’igiene pubblica di Brindisi, Massimo Vitali e il dirigente del settore ambiente, Francesco Corvace, una delegazione albanese composta dagli amministratori pubblici e ricercatori universitari, partner di un gemellaggio avviato nell’ambito del progetto Interreg Extra Italia, Albania, Montenegro, per la Capitaneria di Porto, partner di progetto, la tenente di vascello, Antonella Lenti, il comandante della stazione dei carabinieri di Carovigno, il luogotenente Dario Turco, il comandante della polizia locale di Carovigno, Lorenzo Renna, la docente Rosanna Pucciarelli dell’Accademia barese.

La nuova campagna di sensibilizzazione avviata dal Consorzio nasce dal desiderio di spingere sempre più i propri utenti a prendere coscienza del grave danno arrecato al mare dai cattivi comportamenti dell’uomo, come l’eccessivo utilizzo di materiali usa e getta e la loro dispersione negli ambienti naturali.

Tutto ciò che si butta, in un modo o nell’altro, finisce in mare e le condizioni di salute del polmone blu dimostrano che per troppo tempo il mantenimento degli ecosistemi è stato sacrificato in favore di logiche consumistiche.

Il mare sta soffrendo, la plastica lo ha invaso, basti guardare con i propri occhi l’enorme quantità di rifiuti che si spiaggiano sulla costa di Torre Guaceto ad ogni mareggiata per rendersi conto di quanto la situazione sia drammatica. E quelli che per primi pagano le conseguenze dell’impatto antropico sul mare sono proprio gli animali marini. La loro casa è stata invasa e loro non possono far altro che nutrirsi della plastica che poi finisce per ucciderli.

Il rapporto tra il comportamento umano e la morte degli animali è chiaro e diretto. Un esempio fra tutti. Le tartarughe marine scambiano le buste di plastica largamente presenti in mare per cibo e le mangiano. Il loro intestino di riempie di rifiuti a tal punto da impedirgli di nutrirsi, ne consegue l’indebolimento e lo spiaggiamento che, nella maggior parte dei casi, finisce con l’ucciderle.



Un dato fa raggelare il sangue: circa il 90 percento delle tartarughe marine soccorse ogni anno dal Consorzio di Gestione di Torre Guaceto e ricoverate presso il centro recupero della riserva ha ingerito plastica. E’ arrivato il momento di dire basta e invertire la rotta, il mare non può continuare a soffrire, gli animali non possono morire a causa di scelte umane egoistiche. Bisogna prendere una posizione e prendere quella giusta.

Da qui, la nascita di PatrioTurtle, un simbolo, la tartaruga che si sacrifica per la causa. PatrioTurtle protegge gli “altri” animali marini mangiando la plastica che rischia di finire nei loro stomaci. Un nome forte per una situazione altrettanto forte, un nome che punta a smuovere le coscienze.

“Abbiamo deciso di installare PatrioTurtle presso il nostro lido, a Punta Penna Grossa – ha spiegato Rocky Malatesta, presidente del Consorzio di Gestione di Torre Guaceto -, perché questo è il punto di accesso alla riserva per la maggior parte dei nostri fruitori. Vogliamo che tutti la vedano e riflettano. Non c’è più tempo per gli indugi, dobbiamo proteggere il mare, tutti, ogni giorno, facendo scelte sostenibili. La gente potrà riporre le proprie bottiglie di plastica e le lattine nella nostra installazione e speriamo che, guardando questa grossa tartaruga in acciaio, rimangano colpiti a tal punto da decidere di ridurre drasticamente il proprio uso di oggetti monouso. Sono felice e onorato di aver inaugurato la nostra PatrioTurtle con personalità importanti per tutto il territorio come quelle che ci hanno affiancati oggi”.

“Ringrazio chi quotidianamente lavora per preservare e promuovere la riserva – ha commentato la presidente Capone -, vorrei che tutti i parchi regionali fossero all’altezza di Torre Guaceto. Nell’ambito del mio mandato lavorerò con l’obbiettivo che le nostre aree protette siano fruibili e patrimonio di tutti. Oggi siamo qui per questa bella iniziativa e, come scrisse Dostoevskij, la bellezza salverà il mondo, ecco, quella che abbiamo inaugurato oggi non è solo una tartaruga mangia plastica, ma una vera installazione artistica grazie all’impegno dell’Accademia, e sono certa che ne godremo tutti”. 


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