C’ERA UNA VOLTA UN RAGGIO DI SOLE

Ancora una volta sono i cittadini con disabilità a subire i disagi dovuti alla burocrazia e alla superficialità politica. La storia infinita dell’apertura a intermittenza di ciò che era un vanto della nostra città continua: il centro diurno Raggio di Sole viene chiuso ancora una volta. Per documentazione carente o insostenibilità economica? Questo non è chiaro. 

Qualcosa però oggi ne impedisce il funzionamento, nonostante l’inaugurazione tenutasi il 7 dicembre alla presenza di sindaco, assessori e gran parte del Consiglio comunale, dell’assessore regionale al welfare, nonché del sindaco e dell’assessore ai servizi sociali della passata Amministrazione. Una figura barbina di tutto il quadro politico locale, compreso il nostro, nessun partito escluso. 



Da quando si è voluto far passare il centro dal settore welfare al settore sanitario, le difficoltà e gli scogli burocratici sono aumentati. 

Col passaggio al nuovo Regolamento Regionale n. 5/2019, il centro sarebbe dovuto diventare anche riabilitativo e quindi di competenza del dipartimento Salute, pertanto più appetibile agli interessi privati considerato l’aumento delle tariffe. In sostanza, però, il centro non ha praticamente più riaperto, creando disagio a famiglie, utenti e operatori. 

Dal momento che la sanità non si fa carico di parte della retta degli utenti e le famiglie non possono sopportare tariffe elevatissime per questo tipo di servizio, è giusto che il Comune intervenga con fondi propri, almeno in soccorso degli utenti storici, e che prenda tutte le misure necessarie per riaprire quanto prima, anche ai sensi del vecchio regolamento, in attesa dell’accreditamento. 

Prendersi la responsabilità di inaugurare un centro diurno significa anche garantirne il funzionamento ad ogni costo, senza ulteriori interruzioni. 

Siamo stanchi di vedere cittadini in difficoltà considerati come numeri di bilancio, costretti a scontare colpe non proprie, ma di superficialità politica. 

Siamo stanchi di vedere persone con disabilità strumentalizzate per strategie politiche. Ci siamo messi a disposizione per dare una possibilità alle famiglie in difficoltà, mettendo da parte le divergenze politiche, ma ora basta! È un servizio essenziale e non va ulteriormente interrotto. Si riapra al più presto il centro, anche a costo di tagli di bilancio in settori dove non è in gioco la vita dei cittadini.


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