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Il secondo comprensivo di San Vito dei Normanni unito per la pace

(Give peace a chance, heal the world)

La notizia dell’invasione dell’Ucraina da parte delle truppe militari russe ha lasciato tutti sgomenti. L’evoluzione della situazione, che nessuno di noi immaginava potesse essere così disastrosa, ci coinvolge a livello emotivo e ci stimola a manifestare il nostro bisogno condiviso di PACE. Nonostante si sostenga con forza il non-senso e l’ingiustizia della guerra, è stata intrapresa la via del conflitto, pur nella consapevolezza che a pagare il prezzo più alto saranno i civili e le popolazioni inermi. La comunità educante del Secondo Istituto Comprensivo di San Vito dei Normanni, con il pieno supporto e la costante presenza incoraggiante del Dirigente Scolastico, prof.ssa Maria Conserva, si è mobilitata con slancio emotivo e volontà di esserci e dare il proprio contributo per una causa così importante.



I bambini dei due plessi di scuola Primaria, Don Lorenzo Milani e Madre Teresa di Calcutta, accogliendo l’invito del II Istituto Comprensivo “Monaco – Fermi” di Oria, hanno aderito al Flash Mob:“NO WAR… non facciamoci guerra”. La coreografia proposta ha mirato a palesare in modo unitario e corale la ferma condanna alla guerra e a incoraggiare il perseguimento di una via diplomatica che possa al più presto far tacere le armi e dare una possibilità alla pace. I ragazzi della Scuola Secondaria BUONSANTO hanno voluto rappresentare empaticamente in sequenza la vicinanza al popolo ucraino, il dolore e la paura per le bombe e la possibilità di un riscatto con una coreografia realizzata da tutte le classi e resa più suggestiva dalle riprese effettuate da un drone.La Scuola oggi è uscita dalle aule, ha ‘invaso’ gli spazi esterni solo per ribadire con convinzione e identificazione quanto affermato nell’art. 11 della nostra Costituzione: il RIPUDIO della GUERRA come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e la necessità di essere costruttori di PACE. In una fredda giornata d’ inverno, la speranza e la solidarietà hanno scaldato un po’ i nostri cuori.


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