giovedì, Aprile 18, 2024
San Vito dei Normanni

Gare servizi sociali, Cobas: “Ritiro in autotutela o ricorso alla magistratura”

 Il Cobas chiede il ritiro in auto tutela delle gare per l’affidamento della gestione dei servizi sociali del Comune di Brindisi ed è pronto ad adire le vie legali per stoppare le procedure. L’organizzazione sindacale non è evidentemente rimasta soddisfatta dell’esito di un incontro con i rappresentanti dei Comuni di Brindisi e San Vito dei Normanni. Le gare riguardano: Servizi di inclusione sociale, a favore di adulti, famiglie e minori (“centro contro l’abuso ed il maltrattamento minori e donne”, “sportello sociale”, “centro servizi per il contrasto alla povertà”); Servizi di sostegno alla genitorialità e alle relazioni familiari (“centro servizi per le famiglie-servizio di mediazione”, “affidamento familiare minori”, “assistenza educativa domiciliare”); Servizi di cure domiciliari (“Adi”, “Sad”); servizi per attività educative aggregative culturali rivolte a bambini/e e giovani (“città dei ragazzi”, “centro di aggregazione giovanile”).  Le offerte devono essere presentate entro le ore 23:59 del 13 giugno 2022.

Durante la riunione “il Cobas – si legge in una nota a firma del segretario provinciale del Cobas di Brindisi-  Roberto Aprile – ha denunciato il mancato processo di coinvolgimento nelle decisioni da parte delle amministrazioni comunali, così come da impegni presi”. Ribaditi inoltre due concetti: “la contrarietà al piano di pre-dissesto economico del Comune di Brindisi fin dalla votazione in consiglio comunale del dicembre 2019”; “la richiesta del ritiro in autotutela delle gare, perché con queste nuove gare i servizi sociali subiscono un ulteriore processo di demolizione dell’esistente, con professionalità distrutte, stipendi ancora più bassi”. 
“La fermezza delle amministrazioni comunali – afferma ancora Aprile – si è soprattutto evidenziata con le parole del dottor Falco, dirigente dei servizi sociali, che ha parlato di sopravvivenza, essendo i fondi disponibili estremamente limitati”. Il Cobas ha dunque replicato che “così come sono state ritirate le vendite delle piscine dal piano di predissesto brindisino, allo stesso modo si possono tirare fuori i servizi sociali”. 

Nello spiegare di aver chiesto un verbale della riunione, il Cobas c chiarisce anche tramite i propri avvocati si sta valutando la possibilità di “un ricorso in magistratura per la difficile situazione già di parziale funzionamento oggi, immaginiamo con ulteriori tagli con eventuali danni in particole a donne e bambini proprio per gli stessi contatti di queste figure attraverso i lavoratori dei servizi con la stessa magistratura”.



Complessivamente, a detta del sindacato, “esce un quadro devastante delle nuove gare che sono da rigettare completamente per il bene dei cittadini, soprattutto dove i servizi fungono da collegamento con istituzioni come la magistratura”. Sul fronte consorzio Brindisi-San Vito dei Normanni, i, Cobas parla di tempi ancora lunghi per l’attivazione. A tal proposito “abbiamo dichiarato – afferma Aprile – che se le premesse sono queste per via dei finanziamenti limitati e di possibili crisi economiche prossime future, è meglio che ci si fermi. Il perché è da ricercare nelle spese per presidenti vari e consiglieri di amministrazione che costerebbero certamente non poco danneggiando ulteriormente lavoratori e cittadini”. 

Fonte:Brindisi Report


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