Fonte: Brindisi Report
“Piglio un coltello e ti taglio la gola”. Questa frase sarebbe stata proferita nei confronti dell’ex sindaco di San Vito dei Normanni, Domenico Conte, da un imprenditore di 60 anni che nella giornata di ieri (venerdì 25 novembre) è stato condannato alla pena di due mesi di reclusione, per il reato di minacce. La sentenza è stata emessa dal giudice monocratico del tribunale di Brindisi, Giuseppe Caputo.
La vicenda risale al gennaio 2018, quando l’imputato si presentò presso l’ufficio di Conte, proponendogli la realizzazione di una piscina nel territorio cittadino. Il sindaco lo avrebbe però invitato a seguire l’iter burocratico previsto dalla legge, spiegandogli che non era quella la sede in cui affrontare l’argomento. A quel punto l’imprenditore, insoddisfatto della risposta, avrebbe riferito al primo cittadino di poter agire in modo da far cadere la giunta.
Conte avrebbe quindi invitato il 60enne a uscire dal suo ufficio. Lo stesso, mentre si allontanava, avrebbe proferito la frase minatoria, mimandola con le mani, seguita da un invito a “seguirlo nella sua autovettura – si legge nel campo di imputazione – per chiarire la questione da soli”. Questa la ricostruzione dei fatti che emerge dalla querela sporta da Domenico Conte presso la caserma dei carabinieri.
La denuncia ha segnato l’avvio di un procedimento penale a carico dell’imprenditore, al quale inizialmente è stato contestato il reato di tentata estorsione, successivamente riqualificato in minacce aggravate. Dopo l’opposizione del 60enne a un decreto penale di condanna, il gip del tribunale di Brindisi ha disposto il giudizio immediato. Domenico Conte, assistito dall’avvocato Piera Lo Re, si è costituito parte civile.
Ieri, dunque, la sentenza di condanna a due mesi di reclusione, con sospensione della pena, a fronte di una richiesta pari a sei mesi avanzata dall’accusa. All’ex sindaco è stato inoltre riconosciuto il risarcimento dei danni, da quantificare in separata sede. Conte ha già individuato un’associazione di volontariato che si occupa di violenza sulle donne alla quale devolvere l’eventuale somma.
L’imprenditore è assistito dall’avvocato Pier Paolo Zaccaria. Ad avviso della difesa, il reato contestato è insussistente. Il legale si riserva di presentare ricorso in appello una volta valutate le motivazioni della sentenza, che saranno depositate entro 90 giorni.