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Lo sviluppo dell’olivicoltura al centro di un convegno pubblico

“Lo sviluppo dell’olivicoltura tra il Psn e gli eco-schemi” è il principale tema all’ordine del giorno dei lavori di un convegno organizzato dalla Copagri Brindisi per il 17 marzo, dalle ore 17:30 presso l’azienda F.lli Palumbo di San Michele Salentino, in Corso Vittorio Veneto 117. Ai lavori interverranno inoltre, fra gli altri, il sottosegretario all’agricoltura Patrizio La Pietra, il presidente dell’Ismea Angelo Frascarelli, il presidente della commissione Agricoltura del Consiglio della Regione Puglia Francesco Paolicelli e il presidente della Copagri Puglia Michele Palermo.

“Il comparto olivicolo sta attraversando una fase molto complessa e delicata, caratterizzata da un forte calo produttivo; l’andamento climatico sfavorevole, unito alla delicata congiuntura di mercato, con rincari record per i costi di produzione e dell’energia, e alle ripercussioni ancora tangibili della drammatica epidemia della Xylella, ha fatto sì che la minore produzione si concentrasse nel Mezzogiorno, e in particolare nella Puglia, che ha visto il suo potenziale produttivo dimezzarsi drasticamente, con un calo che secondo recenti dati della Camera di Commercio è stato pari al 52 per cento”, ricorda il presidente della Copagri Brindisi e sindaco del comune di San Michele Salentino Giovanni Allegrini, il quale introdurrà i lavori della giornata.



“Anche e soprattutto per tali ragioni, diventa ancora più rilevante capire come la Pac 2023-27, grazie ai contenuti del Piano Strategico Nazionale e alle molteplici novità introdotte dagli eco-schemi, potrà incidere su questa situazione, che rischia di assestare un duro colpo a una delle produzioni di punta dell’agroalimentare nazionale e pugliese”, sottolinea il presidente nazionale della Copagri Tommaso Battista, che svolgerà le conclusioni del convegno.

“Per la tenuta e lo sviluppo del comparto olivicolo, diventa quindi fondamentale mettere le imprese agricole nelle condizioni di poter sfruttare appieno le opportunità offerte dagli eco-schemi, con particolare riferimento in questo caso a quelli dedicati alle colture arboree e agli oliveti, portando parallelamente avanti il confronto sul tanto atteso Piano Olivicolo Nazionale, strumento nel quale incardinare tutte le iniziative da mettere in campo per tutelare un prodotto simbolo dell’agroalimentare nazionale”, conclude Battista.


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