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Serranova: Fratello e cognata uccisi a fucilate: Cosimo Calò torna a casa in regime di domiciliari

Fonte: Brindisi Report

Lascia il carcere e torna a casa in regime di domiciliari l’84enne Cosimo Calò, reo confesso del duplice omicidio del fratello Tonino Calò, di 70 anni, e della cognata Caterina Martucci, di 63 anni, avvenuto nella villetta in cui abitava la coppia in contrada Canali, nelle campagne di Serranova, frazione di Carovigno.



Il gip del tribunale di Brindisi, Vilma Gilli, ha accolto l’istanza di attenuazione della misura cautelare presentata dall’avvocato dell’indagato, Carmela Roma. L’84enne si trovava presso la casa circondariale di Brindisi in via Appia dallo scorso 9 marzo, quando rese una piena confessione davanti ai carabinieri del Norm della compagnia di San Vito dei Normanni, in presenza del pm Francesco Carluccio. 

L’anziano è accusato di omicidio premeditato aggravato dal rapporto di parentela con una delle vittime e di porto in luogo pubblico di arma comune da sparo.
Marito e moglie, per ammissione dello stesso Cosimo Calò, furono freddati a fucilate la sera del 28 febbraio. Il giorno dopo i cadaveri furono scoperti da Carmelo Calò, fratello di Cosimo. Nelle dichiarazioni rese davanti agli investigatori, l’indagato inoltre ammise che la mattina dopo l’omicidio uscì dalla sua abitazione nelle campagne di San Vito dei Normanni e si diresse verso la borgata di Serranova con l’intenzione di uccidere anche il fratello Carmelo. 

Il movente è stato individuato in dissapori per questioni economiche maturate nell’ambito di beghe ereditarie e ataviche incomprensioni familiari. In passato Cosimo Calò, sulla base di quanto testimoniato da Carmelo, aveva già minacciato di morte i due fratelli e la cognata.

Oltre alla confessione dell’indagato, le contestazioni a suo carico sono supportate dalle immagini delle telecamere situate nei pressi sua abitazione alle porte di San Vito dei Normanni acquisite dai carabinieri e dagli accertamenti sulla scena del crimine, dove furono repertate delle cartucce che erano dello stesso tipo di quelle ritrovate a casa di Cosimo durante una perquisizione effettuata il 6 marzo, quando fu sequestrata l’arma del delitto, acquistata legalmente pochi giorni prima dell’omicidio.

Il prossimo step del procedimento dovrebbe consistere nella notifica dell’avviso di conclusione delle indagini. Si è in attesa, inoltre, del referto sull’autopsia effettuata dal medico legale Domenico Urso.


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