Enfiteusi: una storia globale. Un appello ai sammichelani (di Francesca Iurlaro)
Cari sammichelani,
mi chiamo Francesca Iurlaro e sono una ricercatrice universitaria vostra concittadina. Ho da poco vinto un posto di ricerca al Max Planck Institute for Comparative and Private International Law di Amburgo. Tradotto, significa che sarò pagata per scrivere un libro sull’enfiteusi, in cui la storia di San Michele sarà al centro. Il nostro caso ha attirato l’interesse di numerosi studiosi di diritto privato in tutto il mondo: il prossimo novembre, sono stata invitata a parlare della nostra storia in una conferenza in Brasile.
Quando ho iniziato a studiare l’enfiteusi, pensavo fosse un tema marginale, una cosa che riguarda solo noi sammichelani e alcuni altri paesi del Sud Italia, un residuo del nostro passato feudale e latifondista. Si tratta invece di un tema di fondamentale importanza nella creazione dello Stato italiano. Mentre la maggior parte degli stati Europei aboliva l’enfiteusi, il neonato Stato italiano decise di mantenerla in vigore perché era un modo per “favorire” l’agricoltura meridionale senza dare la proprietà ai contadini: altro che autonomia differenziata…
Ma l’enfiteusi non è solo una realtà italiana. È una realtà globale. Pensate che è grazie all’enfiteusi che oggi beviamo caffè: quando il Brasile ha raggiunto l’indipendenza dal Portogallo nel 1822, la nobiltà brasiliana ha concesso i territori in enfiteusi ai piantatori di caffè. Ed è così che il Brasile è diventato l’esportatore numero uno di caffè al mondo.
Non solo quindi l’enfiteusi non è un contratto medievale ma è vivo e vegeto in tutto il mondo. Tuttora i contratti di enfiteusi vengono utilizzati in vari paesi del continente africano, fra cui il Rwanda, la Costa d’Avorio, e il Madagascar.
Ma prima di studiare tutti questi casi lontani, mi piacerebbe scrivere la storia dell’enfiteusi a partire dalle vostre voci. Se avete terreni sotto enfiteusi, come è il vostro rapporto con la terra? Avete in atto la causa di affrancazione? Se sì, come sta andando? Cosa vi motiva a procedere per l’affrancazione? Se invece avete deciso di lasciare le cose come stanno, quali sono le vostre considerazioni?
Se avete piacere a essere intervistati, contattatemi al numero 3427941634, oppure via email all’indirizzo francesca.iurlaro@alumni.eui.eu
Vi ringrazio in anticipo del vostro supporto e interesse!
Dr. ssa Francesca Iurlaro