Il “Barocco Festival Leonardo Leo” fa nuovamente tappa nel Chiostro dei Domenicani a San Vito dei Normanni dove sabato 7 settembre, con inizio alle ore 21, sarà protagonista l’oratorio “In Lode della B.ma Vergine del Rosario” di Leonardo Leo. Commissionato dalla Congregazione della Beata Vergine del Rosario del convento di Santa Caterina a Formiello a Napoli, l’opera fu eseguita per la prima volta nel 1730 e accolta con grande entusiasmo. La composizione, divisa in due parti, presenta la consolidata formula dell’oratorio col la successione di recitativi, arie, duetti e cori, con protagonisti Lisauro, Rosmonda, Maria Vergine e Furia, che incarnano la lotta tra il bene e il male. L’oratorio sarà eseguito dall’orchestra “La Confraternita de’ Musici”, diretta da Cosimo Prontera al cembalo, con una strumentazione tra archi, oboi, fagotto e tiorba, capace di trasportare il pubblico nell’atmosfera devozionale napoletana del Settecento che oltre al messaggio salvifico aveva la necessità del diletto. L’Opera sarà eseguita per la prima volta in tempi moderni a 300 anni dalla prima esecuzione. Al termine della serata è previsto un momento conviviale con una selezione di vini del territorio. Ticket euro 3 – Info T. 347 060 4118.
L’oratorio “In Lode della B.ma Vergine del Rosario” di Leonardo Leo, eseguito per la prima volta nel 1730 con grande successo, rappresenta un esempio magnifico di come la musica sacra del Settecento fosse intrisa di una profonda devozione, unita a una raffinata struttura compositiva. Commissionato dalla Congregazione della Beata Vergine del Rosario, quest’opera è un chiaro riflesso della fervente spiritualità dell’epoca, espressa attraverso la complessa interazione tra le voci dei protagonisti e il ricco tessuto orchestrale.
L’oratorio, diviso in due parti, si apre con una Sinfonia in tre movimenti, segue un’alternanza di recitativi e arie, con momenti di particolare intensità drammatica, come il recitativo “Dalle tartaree soglie”, in cui il personaggio di Furia (il Demonio) evoca le forze del male per minacciare la purezza della fede. La trama si sviluppa attraverso una serie di conflitti simbolici tra il bene, rappresentato da Lisauro e Maria Vergine, e il male, incarnato da Furia. Il climax dell’opera si raggiunge con l’intervento miracoloso della Vergine, che riporta Rosmonda dalla morte alla vita, riaffermando la potenza della fede e della misericordia divina.
Il testo poetico, sebbene di autore incerto, è profondamente impregnato di simbolismo religioso e di una retorica che esalta le virtù cristiane. La figura di Maria Vergine emerge come la grande mediatrice, la cui intercessione è capace di rovesciare le sorti, salvando l’anima di Rosmonda e riducendo Furia all’impotenza. Secondo Johann Wolfgang von Goethe, «La musica sacra fa risuonare nelle nostre anime l’armonia delle sfere celesti». L’esecuzione di questo oratorio a 300 anni dalla sua prima rappresentazione non solo rinnova l’eredità di Leonardo Leo, ma offre al pubblico di oggi la possibilità di riscoprire un capolavoro che continua a parlare attraverso i secoli, unendo passato e presente in un’esperienza che vale la pena rivivere.