Con una poetica raffinata e malinconica, Alma ci trasporta in un viaggio emozionale attraverso i ricordi di un amore intenso, sognante, vissuto con tutta la passione del momento, ma ormai concluso. Un sentimento che rimane impresso, proprio come un tramonto d’estate che, pur sparendo all’orizzonte, continua a illuminare i pensieri e i ricordi.
Una produzione d’autore e un testo intimo
“Quel che eravamo” è un brano prodotto da Cesare Chiodo, che ha saputo tradurre in musica le atmosfere sospese e dolcemente nostalgiche del testo di Alma. Le note delicate accompagnano la voce calda e avvolgente dell’artista, che si muove tra fragilità e forza, tra amore e consapevolezza del cambiamento. La canzone si apre con un’affermazione forte e disarmante: “Sappiamo quello che siamo nel momento in cui lo siamo, non possiamo sapere quello che saremo, ma oggi sappiamo quel che eravamo, insieme.” Una riflessione profonda, che parla di identità e di trasformazione, di come l’essere umano sia legato al presente ma allo stesso tempo inevitabilmente portato a guardare al passato con una sfumatura nostalgica.
Il paesaggio interiore dell’autunno: una spiaggia deserta e due poltrone distanti
La canzone si ambienta in una sorta di “fine estate” interiore, in cui l’autunno diventa il contesto ideale per custodire fragilità, segreti e amori passati. Alma evoca l’immagine di una spiaggia deserta, un luogo che fino a poco tempo prima era pieno di vita, di voci, di risate, ma che ora appare silenzioso, quasi immobilizzato in un ricordo lontano. “Due poltrone sole e distanti,” così descrive l’artista questa scena, una foto simbolica di ciò che succede quando due persone, un tempo vicine e innamorate, non riescono più a trovarsi, a ritrovarsi. È l’immagine della distanza, della separazione che lascia spazio alla riflessione, alla comprensione che certi momenti – e certi amori – non possono essere ripetuti.
L’amore vissuto e il cambiamento inevitabile
Alma descrive l’amore passato con una sincerità che colpisce: “Ci siamo amati come volevamo, finché volevamo, come potevamo e finché potevamo.” Non c’è recriminazione né rabbia, ma una dolce accettazione del fatto che ogni storia è unica e destinata, prima o poi, a trasformarsi. Tra le parole emerge la consapevolezza che ogni relazione porta con sé l’incognita del cambiamento, un aspetto inevitabile della vita. L’amore, per quanto intenso, è sempre soggetto alle variazioni del tempo, delle emozioni e delle circostanze.
Un brano che parla a chiunque abbia amato
“Quel che eravamo” è una canzone che tocca profondamente, parlando a chiunque abbia vissuto una storia d’amore, abbia sentito il calore di un’estate condivisa e si sia ritrovato, un giorno, a guardare indietro, scoprendo il valore di quel che è stato. È un invito a non dimenticare, a custodire ogni attimo per quello che ha rappresentato, pur accettando che il presente sia inevitabilmente diverso.
Con “Quel che eravamo”, Alma ci regala un brano che si incastona tra il presente e il passato, una dolce riflessione sull’amore e sul cambiamento che parla al cuore di tutti. Un ascolto perfetto per questo autunno, stagione di transizione e introspezione, dove ogni foglia che cade sembra portare con sé un ricordo di ciò che siamo stati e di ciò che, forse, non saremo mai più.