domenica, Dicembre 22, 2024
San Vito dei Normanni

San Biagio a Jannuzzo: Storia, Valorizzazione e Memoria – Proposte per San Vito dei Normanni

Di Enzo Longo

SAN BIAGIO A JANNUZZO – qualche informazione

A San Vito dei Normanni si discute della proposta di intitolare una piazza alla memoria di Don Antonio Chionna, individuando l’attuale Piazza Giosuè Carducci come spazio idoneo.

Parallelamente, è importante ricordare che l’“Insediamento rupestre San Biagio a Jannuzzo,” bene artistico-architettonico di proprietà del Comune, è recentemente entrato a far parte del Patrimonio UNESCO.



Un viaggio nella storia

Fin dalla seconda metà dell’Ottocento e nella prima metà del Novecento, studiosi come l’arcidiacono Giovanni Tarantini e la storica dell’arte Alba Medea hanno rivolto attenzione alla civiltà rupestre.

Negli anni ’60 il prof. Arnaldo Venditti, avvalendosi delle ricerche svolte da allievi meridionali della Facoltà di Architettura dell’Università di Napoli (tra cui il sottoscritto, con rilievi e foto di San Biagio a Jannuzzo e di altri insediamenti rupestri della provincia di Brindisi), pubblicò il fondamentale studio in due volumi Architettura Bizantina nell’Italia Meridionale (Edizioni Scientifiche Italiane, 1967)

Don Antonio Chionna, supportato dal prof. Damiano Fonseca, ha poi dato impulso agli studi sulla civiltà rupestre, promuovendo eventi e pubblicazioni che hanno ampliato la conoscenza di questo patrimonio. Tra le sue opere più significative, il libro Beni Culturali di San Vito dei Normanni (Schena Editore,1988).

Altri studiosi hanno contribuito a valorizzare San Biagio, come la dott.ssa Maria Luisa Semeraro Herrmann, che, qualche anno prima, nel 1982 pubblicò l’opera “Il ciclo pittorico nella cappella rupestre di San Biagio presso San Vito dei Normanni” (Schena Editore, 1982), e l’arch. Enzo Longo, che nel 1990 presentò alla Rassegna Internazionale dell’Audiovisivo a Sorrento un audiovisivo dedicato all’insediamento.

Nel 2020, l’immagine della Natività della cripta è stata inserita nel volume F. Boespflug e E. Fogliadini, Natale nell’Arte (Jaca Book), indicata dagli autori come una delle cinquanta rappresentazioni più belle al mondo.

Impegno collettivo

Numerose figure hanno operato per salvaguardare il complesso, a partire dai sindaci di San Vito, tra cui Vincenzo Carella, Lorenzo Caiolo, Vincenzo Iaia, Rosa Stanisci, Antonello Trizza, Vito Masiello, Alberto Magli, Domenico Conte e Silvana Errico.

Negli anni ’80, l’amministrazione comunale – con l’assessore Enzo Longo e il sindaco Lorenzo Caiolo – avviò l’acquisizione del complesso, completata sotto il sindaco Trizza negli anni ’90.

Intorno alla metà’ degli anni ‘90 si realizzano i primi restauri che il sottoscritto, nelle vesti di ispettore onorario della Soprintendenza, controlla attentamente, evitando, grazie alla “visita” di tecnici del ministero, che vengano arrecati ulteriori danni al complesso delle grotte.

Tra il 2016 e il 2020, l’arch. Maria Rosaria Cipparrone ha condotto i lavori di restauro del complesso architettonico e delle pitture parietali con relativa eliminazione delle discordanze del precedente restauro.

Un riconoscimento va anche ai cittadini che hanno preservato la memoria storica, come zia Lina Masiello, figura chiave per la conoscenza storica tramandata oralmente della città e che fornì informazioni preziose su San Biagio e sull’area archeologica del Castello di Alceste, e Benedetto Minò, impegnato nella divulgazione del patrimonio locale.

Proposta: sostituzione della intitolazione di Piazza Carducci con “PIAZZA SAN BIAGIO A JANNUZZO e sottotitolo: Patrimonio dell’Unesco”.

Sostituzione di via Tenente Filomeno, teatro di vita del nostro studioso, con “VIA DON ANTONIO CHIONNA e sottotitolo: Cultore di Storia Patria”.


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