giovedì, Aprile 24, 2025
San Vito dei Normanni

Cinque anni senza don Antonio Chionna: la comunità sanvitese si stringe nel ricordo del suo amato pastore

Foto di Copertina di Ciccio De Leonardis

A cinque anni dalla scomparsa del reverendo don Antonio Chionna, la comunità si è riunita con profonda partecipazione per ricordare e rendere omaggio a un uomo che ha saputo incarnare, con semplicità e fermezza, il significato più autentico del ministero sacerdotale.



La cerimonia commemorativa si è tenuta presso la chiesa di San Michele Arcangelo, luogo simbolico e caro al cuore di don Antonio, che ne è stato guida spirituale dal lontano 1956 fino al giorno della sua morte. Durante la celebrazione è stata scoperta una targa commemorativa, segno tangibile di un affetto mai sopito e di una riconoscenza collettiva destinata a durare nel tempo.

A presiedere la Santa Messa è stato S.E. Mons. Fabio Ciollaro, vescovo della diocesi di Cerignola e Ascoli Satriano, che con parole toccanti ha rievocato la figura di don Antonio, sottolineandone l’impegno pastorale, la vicinanza ai più deboli e la capacità di essere, per tutti, guida e conforto. Il vescovo ha ricordato “un sacerdote umile e instancabile, capace di ascoltare, consigliare, pregare con e per il suo popolo”.

La targa, realizzata dall’artista Cosimo Giuliano, è un’opera sobria ma densa di significato: più che un semplice oggetto, rappresenta una testimonianza viva dell’eredità spirituale e culturale lasciata da don Antonio. Collocata all’interno della chiesa, sarà per sempre segno di memoria e ispirazione per le future generazioni.

L’evento ha visto una grande partecipazione di fedeli, cittadini, autorità civili e militari. L’atmosfera era carica di emozione, e non sono mancati momenti di commozione, tra ricordi personali e parole di gratitudine da parte di chi ha avuto la fortuna di conoscere e camminare accanto a don Antonio.

Il ricordo del reverendo Chionna resta vivido nei cuori di tutti: la sua voce, la sua mano tesa, il suo esempio continuano a essere un punto di riferimento. Cinque anni dopo, la sua assenza si fa ancora sentire, ma è proprio nella forza del ricordo condiviso che la sua presenza si rinnova, ogni giorno.


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