La notizia ha scosso il mondo intero: all’età di 89 anni, nella mattinata del 21 aprile 2025, Papa Francesco — al secolo Jorge Mario Bergoglio — si è spento nel suo appartamento privato all’interno del Palazzo Apostolico Vaticano, circondato dall’affetto dei suoi più stretti collaboratori e dal conforto delle preghiere. Un fiato di commozione ha attraversato piazza San Pietro, dove fedeli di ogni latitudine si sono raccolti in un silenzio carico di dolore, mentre le campane delle basiliche riecheggiavano il loro suono funebre.
Fin dai suoi primi giorni di pontificato, il successore di Pietro si era distinto per uno stile sobrio e profondamente umano. Scelto dai cardinali durante il Conclave del marzo 2013, Bergoglio aveva rotto con molti canoni tradizionali: preferì l’alloggio modesto in Casa Santa Marta alla lussuosa residenza papale, abolì l’uso delle scarpe rosse e moltiplicò i gesti di vicinanza verso i poveri, prendendo spesso il pulmino insieme ai fedeli per muoversi tra le strade di Roma.
Un pontificato di riforme e aperture
Durante i dodici anni di pontificato, Papa Francesco ha guidato la Chiesa cattolica attraverso sfide interne e tensioni globali. Il Sinodo sulla famiglia del 2014, il Documento “Amoris Laetitia” del 2016, l’enciclica “Laudato si’” sulla cura del Creato (2015) e il recente patto globale per l’ecologia e la giustizia (2023) rappresentano tappe fondamentali di un’agenda volta ad aprire dialoghi inediti con il mondo contemporaneo. Il Pontefice, proveniente dall’America Latina, ha sempre sottolineato l’urgenza di “uscire per le strade” e andare incontro agli ultimi, incarnando la sua predicazione in concrete opere di carità.
Gli ultimi giorni e la sua scomparsa
Secondo quanto riferito dal direttore della Sala Stampa Vaticana, il Papa aveva manifestato segnali di affaticamento già nelle scorse settimane, aggravati da un’infezione polmonare. Nei giorni precedenti alla morte aveva celebrato a porte chiuse la Messa mattutina nella cappella della sua residenza, ma aveva rinunciato a tutte le udienze solenziali. La sera del 20 aprile, quando il suo respiro si era fatto più affannoso, sono stati convocati al suo capezzale i cardinali membri del suo Consiglio di Segreteria e i medici del Governatorato. Alle 9:17 del mattino successivo, la staffetta di preghiere e canti ha accompagnato il suo ultimo respiro.
Il cordoglio globale
Leader religiosi, capi di stato e personalità di ogni fede hanno espresso profondo cordoglio per la perdita di un uomo che ha saputo coniugare il Vangelo con le sfide del nostro tempo. Dall’arcivescovo di Canterbury al patriarca ortodosso, dai presidenti degli Stati Uniti e della Repubblica Popolare Cinese ai rappresentanti delle grandi organizzazioni umanitarie, è giunta una pioggia di messaggi di rispetto per la sua opera di pace e riconciliazione. Sui social network, l’hashtag #AddioPapaFrancesco ha dominato le tendenze, accompagnato da migliaia di foto che ritraggono il Pontefice in momenti di tenerezza con bambini e migranti.
L’eredità spirituale
Papa Francesco lascia una Chiesa in cammino, segnata da una rinnovata sensibilità ecologica, dall’attenzione ai poveri e da un’apertura dialogica senza precedenti. La sua eredità sarà indissolubilmente legata al messaggio di misericordia universale, all’invito alla fraternità tra i popoli e alla necessità di una Chiesa “ospedale da campo” sempre in prima linea nelle emergenze umanitarie. Il Conclave che dovrà eleggere il suo successore si aprirà entro 15 giorni dalla data del decesso: nel frattempo, la Chiesa intera si raccoglie in preghiera, sicura che il Signore guiderà la scelta del nuovo Vescovo di Roma.
Con la dipartita di Papa Francesco si chiude un capitolo storico del cattolicesimo, segnato dall’audacia di un gesuita che ha voluto rinnovare il volto della Chiesa con coraggio, umiltà e speranza. Il suo ricordo continuerà a vivere nei cuori di milioni di uomini e donne che hanno trovato nel suo sorriso, semplice ma carico di fede, la testimonianza viva dell’amore di Cristo per il mondo.