20 novembre: giornata internazionale dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza
Si celebra oggi la Giornata internazionale per i diritti dell’infanzia e dell’adolescenza. Questa sera il palazzo Municipale (grazie alla consueta disponibilità della ditta Laghezza srl) sarà illuminato di blu. Ieri, intanto, si è riunto il Consiglio Comunale dei Ragazzi che ha celebrato la giornata con una seduta “aperta”, cui ha partecipato oltre al sindaco e ad alcuni assessori e consiglieri comunali della città e il Presidente provinciale dell’UNICEF. In occasione di questa Giornata, la dott.ssa Florenza Prete, Presidente della Commissione Comunale per le Pari Opportunità, a nome dell’intera Commissione, ha voluto trasmettere la seguente riflessione:”Vorrei e penso di condividere con voi tutti l’auspicio in occasione di questa giornata che quanto lasciamo che i nostri ragazzi tutti osservino nei nostri comportamenti sia esempio di apertura, accoglienza, tolleranza ed integrazione.
La cronaca quotidiana delle tragedie familiari soprattutto e di quelle extrafamiliari ci richiama ad un senso di responsabilità circa azioni dove, in prima persona, siamo attori ogni volta che imprechiamo per un’attesa pur dovuta nelle “file”, per un semaforo che scatta quando abbiamo fretta, prevaricando l’automobilista corretto, accelerando piuttosto che decelerando dinanzi alle strisce pedonali, non ricambiando un saluto, non rispettando il suolo pubblico, bene di tutti e di ognuno, non tutelando le aree verdi di per sé poche o le nostre spiaggie dall’incuria etc…Ancor di più dobbiamo sentirci richiamati alle responsabilità quando, in casa, lasciamo che i figli assistano ad insulti, squalifiche di un componente della famiglia o all’assenza di rispetto verso uno di essi, all’esplosione incontrollata di rabbia post stress o al libero gratuito “sfogo personale”; ebbene, non siamo un buon esempio nella costruzione dell’identità dei nostri ragazzi e figli.
Non lo siamo sui posti di lavoro, nelle realzioni allargate dove la tracotanza di atteggiamenti prevaricatori, l’imposizione di un titolo di qualsiasi genere nella relazione con l’altro serve ad incutere timore o ancora la gratuita umiliazione verso che ha meno strumenti per “difendersi” dinanzi all’arroganza di una pubblica amministrazione che invece di sentirsi a servizio della collettività in qualunque veste la eserciti si sente in dovere di accrescerne le difficoltà nell’esercizio della stessa.I nostri ragazzi ci guardano e ci riguardano in ogni momento della crescita e via via fanno propri modi, atteggiamenti, gesti, condotte che più in là nella loro vita saranno veri e propri schemi strutturati.Esercitiamoci alla gentilezza, alla pratica dell’ascolto, all’espressione assertiva del pensiero senza danno per l’interlocutore a partire dai familiari diretti e poi allarghiamola e lasciamoci contagiare da questa senz’altro! Ci vuole molto più coraggio a superare la gratuita offesa piuttosto che restituire il danno ma, crescendo così, i nostri giovanissimi ragazzi ed adolescenti potranno sì volare alto.”