venerdì, Maggio 3, 2024
San Vito dei Normanni

Nuovo Palazzetto dello Sport, intervento di Luigi Sabatelli

Riceviamo e pubblichiamo, in merito all’argomento, un intervento di Luigi Sabatelli

Gentilissimo Direttore 

da uomo di sport a cui ho dedicato trent’anni della mia vita, mi permetto di scrivere queste poche righe per esprimere le mie riserve ed il mio disappunto su coloro che oggi  esprimono opinioni sul perché e sul per come l’attuale Amministrazione Comunale ha scelto di investire su una nuova struttura sportiva.

Per chi come me ha messo a repentaglio il cuore ed altro, essere stato costretto a disputare una serie A per sei anni nell’attuale bugigattolo, chiamato palazzetto!, non è stata una bella esperienza. Pur tuttavia  abbiamo potuto sperimentare, invece, che se a suo tempo la Città si fosse dotata di una struttura più idonea per competizioni sportive importanti, ad oggi avremmo potuto sperare nella presenza di altre realtà nazionali.  

Perché altri, oggi,  non ci possono riprovare?.

E vi assicuro che, con il contributo di tutti, anche di imprenditori locali che ci hanno messo il cuore ed il portafoglio, negli anni che furono, la Volley SanVito divenne l’eccellenza del Paese. Non mi risulta che San Vito dell’epoca fosse una Città nota all’Italia intera per opere pubbliche degne di questo nome, oppure di tanti oppure di pochi che oggi impegnano le proprie menti su cosa è giusto fare anziché un “palazzetto”.



La storia scritta e vissuta ci ha lasciato onori, per questa Città, per una sensazionale esperienza sportiva che ebbe modo di coinvolgere l’intera comunità locale e limitrofa, in un “palazzetto” non sufficientemente idoneo. Ed ora abbiamo anche da dire su un opera che allargherebbe gli orizzonti sportivi e non solo.

No amici cari, con tutto il rispetto, non si tagliano le ali ad iniziative che non sono mai da considerare “doppioni” . E’ pur vero che ci sono molte altre priorità nella vita di una comunità, ma ci sono più tavoli di lavoro da aprire, ma per lo sport saper costruire il futuro di molti giovani ai quali offrire la possibilità di misurarsi e competere ed impegnarsi per questi scopi non può essere considerato “sovranismo”. Anzi è tutt’altro, si chiamano “opere pubbliche” destinate a far crescere una comunità in termini culturali e di pubblica utilità.

Cordialità. 

Luigi Sabatelli


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