lunedì, Aprile 29, 2024
San Vito dei Normanni

Sui sentieri di Don Milani

Il 2023 né l’anno del centenario della nascita di don Lorenzo Milani, autore, tra gli altri scritti, di “Lettera a una professoressa”, frutto di un’esaltante esperienza scolastica vissuta dallo stesso con i ragazzi di Barbiana, in provincia di Firenze.

Don Milani è uno dei maggiori esponenti delle esperienze educative e innovative maturate in Italia negli ultimi tempi.  Tra la fine degli anni ’60 e gli inizi degli anni’70 dello scorso secolo, il germe del nuovo modo di fare scuola e dei contenuti si sviluppò nei quartieri più degradati di alcune grandi città, tra cui Roma e Napoli.  Anche in piccoli centri del Sud, quali San Vito dei Normanni e Ostuni (entrambi in provincia di Brindisi), la parola di don Milani riuscì a smuovere il mondo della scuola e delle coscienze.



Per noi che viviamo e operiamo nel Sud ricordare il mondo di don Lorenzo Milani è importante per l’attualità che il suo messaggio rappresenta. Ricordare le passate esperienze fatte sul suo esempio, rileggere i suoi scritti, organizzare esposizioni e ascoltare testimoni ancora viventi di un periodo storico entusiasmante e in un contesto sociale ancora vivo e pronto a rigenerarsi è un modo per arricchire di forme e contenuti attuali il suo pensiero, le sue parole, i suoi insegnamenti.

La storia della scuola di Barbiana è la storia di un prete che ha scelto di vivere tra gli ultimi.

Egli, come altre figure del mondo culturale dell’epoca, nonostante fosse stato travolto dalla macchina del fango, rimase in piedi e, forte delle proprie verità, riuscì a tracciare i sentieri del vivere comune nell’uguaglianza e nella giustizia umana.

Per don Milani, così come per altri intellettuali, l’unico possibile strumento di riscatto per “i poveri Cristi” passava per la Cultura – che consente di comprendere il mondo e le proprie potenzialità – e per la lingua che rende uguali. Per questo l’attenzione, oggi più di ieri, va rivolta alla Scuola a cui spetta il compito di risvegliare le coscienze ed alimentare quell’umanità che spesso sembra vacillare.

Enzo Longo


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